INDICE

Avanti >>

.

Notizie - da "la Basilicata nel Mondo" 1924-1927

Sant'Arcangelo (Pz)
da: la Basilicata nel Mondo - 1924:1927

A Sant’Arcangelo, un grave fatto di sangue ha profondamente turbato l’animo della popolazione.
Protagonista della tragedia è il contadino Xxxxxx.
Egli, che da vari anni aveva preso in moglie una giovane e piacente conterranea — e dall’ unione aveva avuto anche un figlio — vive nella quiete della vita familiare e del lavoro sereno, quando, per lo scoppio della guerra, fu chiamato alle armi e dovette abbandonare il paese, la casa e la moglie.
Ma se gli dispiacque di allontanarsi da costei, troppo sicuro era del suo affetto, per poter dubitare che ella non si sarebbe a lui mantenuta fedele, durante la lunga assenza. Non la lasciava d’altra parte, sola, ma affidata alle cure ed alla protezione dei numerosi suoi parenti.
Proprio uno di questi, però, fu colui che — a dire del popolo — senza rispettare il legame che lo legava all'assente, circondò di corte assidua o di inganni e lusinghe la donna.
Yyyyyyy — cognato del Xxxxx — approfittando che il legame di parentela nascondeva, in un cento qual modo, agli occhi del pubblico, il movente della sua assiduità in casa della moglie del Xxxxx riuscì — secondo la voce generale — dopo qualche tempo, nella sua opera di seduzione.
Ma se la storia di questa tresca arrivò sulla bocca di tutti, nulla giunse per lungo tempo all’ orecchio dei marito tradito, quando questi — finita la guerra — riprese lo consuetudine della sua vita familiare.
Solo tempo fa, non si sa ad opera di quali maligni, tutto gli venne riferito.
Divampò allora la gelosia e l'ira cieca per 1’affronto patito nell’animo del Xxxxxx. Egli decise di vendicarsi, e nell’ impeto della collera non si fermò dinanzi all'immagine del delitto.
E, armato di scure, andò ad affrontare il Yyyyyy e l'assalì vibrandogli tremendi colpi alla testa, finché non lo vide cadere a terra in un lago di sangue.


A S. Arcangelo, l'intera cittadinanza è stata gratuitamente divertita da un bellissimo spettacolo cinematografico. mandato in giro dall’Opera Nazionale Combattenti, a scopo di istruire ed incoraggiare le nostre popolazioni a coltivare il grano con criteri e mezzi moderni.
L’importante spettacolo, eseguito con inappuntabile precisione, si dette all’aperto in piazza del Popolo facendo proiettare lo schermo sulla facciata della chiesa madre.
Le films proiettate riguardavano questi tre grandi soggetti: “ Mussolini in Tripolitania, “Granicultura, “S. M. il Re e il Duca d’Italia per la battaglia del grano.
Ogni qualvolta sullo schermo si proiettava il profilo del Re e di S. E. il Duca, la gran calca dei popolo irrompeva in frenetici applausi e tutti si scoprivano in segno di profonda devozione.




La cittadinanza, con la più profonda devozione, rende infinite grazie ai signor Provveditore alle Opere pubbliche di Basilicata, il quale, ispirato dai più alto senso di giustizia, ha raccolto il suo caloroso appello, liberandola in poco tempo dal flagello della sete, in cui languiva da anni.
L’acqua è arrivata in paese, dove ognuno potrà dissetansi senza spesa e senza travaglio. Diciamo spesa, travaglio, perché l’acqua, attinta a fontane lontane, oltre a far crepare di “ pericardite , chi si avventura a trasportarla lungo “ l’atta della mattina, con carico sulla testa, viene pagata a lira una il barile da tutta quella gente — di cui è formata la maggior parte della nostra popolazione — che non ha forza ed attitudine per andarla a prendere.
Non esagereremmo se affermassimo che, poi passato, molta povera gente del paese e morta proprio per 1’acqua, sia perché l’attingeva in fonti inquinate, sia perché a scopo di non perdere una giornata di lavoro — durante la notte, tra luoghi insalubri ed inaccessibili, sfidava tutte le inclemenza degli elementi per provvedersene.


S. Arcangelo — Tutta S. Arcangelo rivolge vivissima e rispettosa preghiera a S E. il ‘Ministro dei LL. Pubblici, al Prefetto, all’ottimo Provveditore delle 00. PP. benefattore di questa cittadinanza ed a quanti hanno l’altissimo incarico d’amministrare i popoli con equità e giustizia perché questo paese — centro della lunga strada congiungente due scali ferroviari —resti capolinea, come fu dichiarato fin dal 1860, epoca in cui la strada medesima venne decretata con la denominazione:
Potenza - S. Arcangelo - Policoro
Senza tema di mentire, affermiamo che S. Arcangelo è il paese più importante del percorso, non solamente per numero d’abitanti, ma anche per comodità di vita. Per queste ragioni, quando la linea sarà aperta al traffico, vi affluiranno passeggieri da Chiaromonte, Senise, Castronuovo, 5S. Andrea, Roccanova e da tutti gli altri comuni del basso lagonegrese, i quali, per la nuova circoscrizione provinciale, dovranno fare capo a Potenza. I detti passeggieri, partendo da S. Arcangelo nelle prime ore del mattino, giungeranno a Potenza in orario, per prendere il treno che a mezzogiorno muove per Napoli ed avran l’agio di giungere alle 8 a Policoro, ora in cui passa il treno che arriva alle ore 9,50 a Taranto. Per queste comodità tanto evidenti, le autorità — alle quali noi, fiduciosi d’essere ascoltati ci rivolgiamo col più alto rispetto — non potranno fare a meno di disporre che nelle ore del mattino da S. Arcangelo muovano due automobili, l’una per Potenza, l’altra per Policoro.
Quella per Potenza — giunta alla Intagliata, prenderebbe i passeggieri di Spinoso e Montemurro a proseguirebbe. Quella di Spinoso fermerebbe sino al momento in cui la S. Arcangelo tornerebbe da Potenza per prendere i paeseggieri da portare a Montemurro e da Spinoso. A questo modo il servizio sarebbe inappuntabile, ne si potrebbe fare diversamente, come altri vorrebbe, giacché se S. Arcangelo sarà il paese, dal quale muoverà la grande maggioranza dei passeggieri, provenienti da quasi tutto il Lagonegrese, non potrà mai essere sussidiario di altri, dai quali si o no partirà qualcuno in una linea sì lunga, che si svolge in montagne, è necessario che il servizio, unico e continuativo, si faccia da una sola grande società che disponga di molte e comode vetture. Se i passeggieri provenienti da S. Arcangelo, viaggiassero in quei tali “cassoni, che tutti sappiamo, arrivati a Potenza, dovrebbero certamente sottoporsi alla “estrema unzione, e se restassero a terra, alla intagliata, esposti alle intemperie, in aperta campagna, dovrebbero rinunziare per sempre all’idea di voler tornare a casa propria sani e salvi. Eppoi: se la linea è S. Arcangelo-Potenza, per qual ragione dovrebbe diventar S. Arcangelo - Intagliata? Se da S. Arcangelo muovono passeggieri di tanti paesi, perché questi poveri passeggieri devono avere il dubbio se all’Intagliata trovino o non trovino posto per Potenza? Noi non pensavamo neppure che altri avesse osato di avanzare proposta per fan diventare S. Arcangelo “ coda, della linea. Sicuri della nostra buona, ragione non ci interessavamo nemmeno di scrivere alle autorità, perché avessero tenuto presente le nostre giuste aspirazioni. S. Arcangelo “deve essere, il centro del movimento perché la stessa configurazione della strada, col suo sviluppo, gliene dà il diritto. A che dunque discutere? Il Provveditore, che abbiamo già proclamato nostro benefattore, innanzi a cui reverenti c’inchiniamo per rendergli l’omaggio della nostra più alta stima, conosce palmo per palmo la Basilicata e re sa i bisogni: a Lui ci affidiamo.


A S. Arcangelo, dopo parecchi mesi, Nicola Sansanelli—il prediletto figlio del nostro paese — nella fausta ricorrenza del Natale, ha fatto l’onore di una visita, per salutare questa cittadinanza che lo ama e 1’apprezza e per abbracciare la mamma adorata, orgogliosa di tanto illustre figlio. Era atteso dalla parte più eletta di questo popolo, che volle avere il piacere di augurargli il benvenuto. Fatto segno ad una calorosa e simpatica dimostrazione d’affetto, fu accompagnato sino a casa, tra una frenetica ovazione di “ eia ,, e di “alalà ,,. Egli, sempre modesto e sorridente-, ningraziò e strinse la mano a tutti i convenuti.
Per questo giovane deputato — eroico soldato ed autentico fascista della prima ora — noi poveri cronisti non abbiamo altri elogi da fare. Molte volte abbiamo avuto l’onore di parlare e di scrivere sul conto suo ed ora che altre preziosissime gemme brillano dalla ricca aureola che gli circonda il capo, rendendolo simpaticamente caro all’ Italia risorta, ci sentiamo addirittura interdetti da tanto bagliore, che si riflette sempre direttamente su questa terra, che lo vide nascere, la quale con fiducia materna aspetta d’essere da Lui sottratta dalle grinfie di un fosco destino, che da tempo immemorabile le pende sul capo, arrestandola nella gran marcia trionfale, civile, sociale ed economica.
Con la medesima manifestazione di affetto l’on. Sansanelli è ripartito per Napoli.

Autore: da: la Basilicata nel Mondo - 1924:1927

 

[ Home ]  [Scrivici]